I MISSIONARI E MARTIRI FRANCESCANI
Sin dall’inizio della sua storia il cristianesimo ha conosciuto personaggi che si possono chiamare missionari anche nel senso odierno. La parola "missionario" ha, tuttavia, un'origine relativamente recente perché intimamente legata alla nozione di "missione". La parola "missionario" è sicuramente da collegarsi nell’ambito dello sforzo della controriforma cattolica iniziata nel Cinquecento e poi con la spinta evangelizzatrice di Propaganda Fide del 1622 (oggi Dicastero per l’evangelizzazione).
Oggi si parla del "missionario" non soltanto nel linguaggio popolare dei fedeli cristiani, ma anche nei documenti ufficiali della Chiesa, come ad esempio: Ad Gentes (1965), Evangelii Nuntiandi (1975) e nell’enciclica di Giovanni Paolo II Redemptoris Missio (1990).
Il missionario si distingue dagl'altri cristiani soprattutto per l’esclusività del suo impegno, l’universalità del suo orizzonte, la totalità della sua dedizione e la radicalità della sua vita.
La missione riguarda tutti i cristiani, tutte le diocesi e parrocchie, le istituzioni e associazioni ecclesiali.
La Chiesa nasce ed è per sua natura missionaria, quindi annuncia e testimonia il Vangelo.
Il missionario è dunque inviato per questo. Al capitolo 12 della Regola Bollata, dal titolo "Di coloro che vanno tra i saraceni e gli altri infedeli", San Francesco d’Assisi scrive: "Chiunque dei fratelli, per ispirazione divina, vorrà andare tra i saraceni e gli altri infedeli, chieda di ciò licenza al proprio ministro provinciale. Ma i ministri a nessuno concedano il permesso di andare, se non a quelli che riconosceranno idonei per essere inviati". Ad essi è chiesto di essere: "…fermi nella fede cattolica, osservino la povertà e l’umiltà e il santo vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, ciò che fermamente abbiamo promesso".
Nell’arco di questi otto secoli, i francescani hanno svolto attività missionaria nel mondo, tra di essi ci sono testimoni e martiri. Il 16 gennaio 1220 i protomartiri in Marocco: Adiuto di Narni, Accursio Vacuzio, Berardo di Calvi, Ottone di Stroncone, Pietro da Sangemini, a loro è dedicato il santuario a Terni. Una schiera si santi, di beati, di venerabili, di servi di Dio onorano l’Ordine Francescano.

I santi martiri del retablo del Santo Cristo: i protomartiri francescani
Immagine tratta dal sito web del museo “Antiquarium Arborense”
Citiamo alcuni nomi: San Fedele da Sigmaringen ofm cap (1577-1662) il primo martire di Propaganda Fide; Santi Francesco Fogolla ofm (1839-1900), Giovanni da Triora ofm (1760-1816), Gregorio Maria Grassi ofm (1833-1900), Sant’Antonino Fantosati vescovo ofm (1842-1900) tutti e quattro in Cina; San Massimiliano Maria Kolbe ofm conv (1894-1941) martire ad Auschwitz; San Giuseppe da Leonessa ofm cap (1556-1612); San Lorenzo da Brindisi ofm cap (1559-1619) dottore della Chiesa; San Francesco Solano (1549-1610).
I beati: Narciso Giovanni Turchan ofm (1879-1942), Martin Lozano Tello (1900-1936), Bonifacio Zukowski ofm conv (1913-1942), Enrico Giuseppe Krzysztofik ofm cap (1908-1942) martiri a Dachau; Salvatore Mollar Ventura ofm (1896-1936) martire in Spagna; P. Manuel Ruiz Lopez ofm (1804-18209 e sette compagni martiri a Damasco in Siria-Libano.

Tra i beati la figura e l’opera di Padre Gabriele Maria Allegra ofm (1907-1976), traduttore della Bibbia in cinese, merita di essere ricordata anche per lo spessore dei suoi studi nell’approfondire la Dottrina Sociale. Egli dice che la Sacra Scrittura è l’arma del missionario, seguendo la tradizione francescana delinea il campo e i modi dell’evangelizzazione e dell’apostolato.
I venerabili: Agostino Ernesto Castrillo ofm vescovo (1904-1955 fondatore dei circoli missionari, Luigi Palic ofm (1877-1917) e Gjon Gazulli ofm (1893-1927) martiri albanesi; Isaia Columbro ofm (1908-2004), Cirillo G. Zohrabian ofm cap (1881-1972) vescovo armeno che ci ha lasciato il libro "Memorie di vita missionaria" (1965).
I servi di Dio: P. Ginepro Cocchi ofm (1908-1939) martire in Cina e Gugliemo Gattiani ofm cap (1914-1999).
L’attività dei missionari è un’attività anche di promozione dell’essere umano nella sua totalità, per questo soccorrono i poveri, curano gli ammalati, istruiscono ed ascoltano tutti con pazienza e mitezza, aspettano per capire quando arriva il tempo per innestare il seme del Vangelo.

Memoriale dei Nuovi Martiri - Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina - Roma
Ai missionari martiri dal 1982 è dedicata nel mese di marzo, alla vigilia dell’Annunciazione del Signore, la giornata dei missionari martiri a cui segue nel mese di ottobre la giornata missionaria mondiale.
Tra le iniziative atte a sostenere i missionari c’è l’editoria, eventi culturali e spirituali, incontri e mostre, oltre che studi e ricerche. A Roma nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina c'è il memoriale dei nuovi martiri del XX e XXI secolo tra cui: suor Leonella Sgorbati missionaria infermiera a Mogadiscio (2006) e don Andrea Santoro missionario in Turchia (2006).
Vogliamo citare fra Angelo Savini ofm (1862-1939) missionario in Argentina per sciogliere il suo voto dalla guarigione di una malattia. Era illetterato, svolgeva servizi umili, sapeva comunicare con gli Indios. Tutti lo vedevano come un nuovo fra Ginepro. È una immagine del missionario silenzioso e nascosto che costruisce con sorella speranza e carità, come tanti missionari.
Letture consigliate
Barreda J.A., Yves Congar, il missiologo del Vaticano II, Urbaniana University Press, Città del Vaticano, 2023
Colzani G., Teologia della missione, EDB, Bologna 2019
Cerasa N. ofm, Breve storia della missione di Taiyan Shansi-Cina, Roma, 1993
Cadderi A. ofm, Fra Ginepro Cocchi. Un amore per la Cina, Roma, 1998
Francesco papa, Evangelii Gaudium, Vatican.va, 2013
Pontificia università Urbaniana, Dizionario di missiologia, EDB, Bologna, 1993
Prosperi A., I missionari, Laterza, Bari, 2024
Taroni M. ofm, Beato Gabriele Allegra, apostolo della parola di Dio in Cina, Velar, Bergamo, 2016
Teresa di Lisieux, Storia di un’anima, 1898
