IL GIUBILEO DEL SECOLO XX
La Bolla “Properante ad exitum saeculo” di Leone XIII apre il Giubileo del secolo XX; il papa fa segnare il passaggio del secolo con l’esposizione-adorazione del Santissimo Sacramento a mezzanotte in tutte le chiese. Le condizioni dell’indulgenza sono 20 visite per romani, 10 per i forestieri e atti di carità. I pellegrini hanno un tesserino ed un distintivo a forma di crocetta. L’evento giubilare è curato da un Comitato Internazionale con sede a Bologna, la basilica di san Pietro è illuminata elettricamente, le Porte Sante sono custodite dalle confraternite. In venti città italiane è innalzato il monumento al Cristo Redentore.

«Leone XIII, 1900 - I Papi e gli Anni Santi. 2000»
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Leone XIII è il pontefice della enciclica Rerum Novarum con cui si inizia la dottrina sociale della Chiesa, scriverà ben 51 encicliche tra cui molte di tema mariano. Il papa sottolinea il carattere religioso del giubileo (il clima risorgimentale gli contrappone un giubileo laico per la visita ai quattro luoghi simbolo: Gianicolo, Porta Pia, Pantheon e Campidoglio) in cui sono inseriti programmi culturali quali: pubblicazioni di guide, congresso internazionale di archeologia cristiana, congresso dei terziari francescani, congresso degli universitari, congresso mondiale della gioventù cattolica, il maestro Lorenzo Perosi (1872-1956) esegue il “Jubilate” di Pierluigi da Palestrina (1525-94) per l’apertura solenne della Porta Santa. Ci sono le canonizzazioni di Rita da Cascia osa (1381-1457) e Giovanni Battista de la Salle (1651-1719) fondatore dei religiosi delle scuole cristiane.
Le novità del 1900 ci presenta l’automobile, il tram, il telefono e il cinema, Leone XIII è il primo papa ad essere filmato. La stima dei pellegrini presenti è di 600.000 unità a cui la piena del Tevere recò non pochi disagi.

«La Tribuna Illustrata della Domenica dell'8 giugno 1900»
In copertina una scena dei pellegrini a Roma, in Piazza San Pietro, in occasione dell'anno santo
(Immagine da Il Filo - Il portale della Cultura del Mugello)
La Bolla “Infinita Dei Misericordia” di Pio XI celebra il Giubileo “della pacificazione e della pace” come lo definì il giornale cattolico “L’Avvenire d’Italia”. L’ evento giubilare, curato da un Comitato Centrale, si apriva dopo la I guerra mondiale (1914-18) per questo egli volle, appena eletto e dopo 76 anni (l’ultima volta l’aveva fattoPio IX nel 1846), benedire Roma e il Mondo dalla loggia esterna di San Pietro. Il giubileo fu caratterizzato da intensi mesi di preparazione: il 21 dicembre 1924 venne inaugurata una grande e preziosa mostra missionaria (trasformata poi in museo) in Laterano.

«Pio XI, 1925 - I Papi e gli Anni Santi. 2000»
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Il papa istituì la festa di Cristo Re per la Chiesa universale. La croce tornava al Colosseo. Fu emesso un francobollo celebrativo e diplomi di benedizioni papali. Vide la presenza della novità della radio. Il pontefice inviò un messaggio alla Terra Santa. Iniziano i pellegrinaggi di massa con l’impiego di pullman ed aerei, anche dall’Africa e dall’Australia, che fanno superare le stime dei pellegrini presenti del giubileo precedente. Ci sono beatificazioni: Vincenzo Strambi ( 1745-1814), Giuseppe Cafasso (1811-1860), Pier Giuliano Eymard fondatore dei Sacramentini (1811-1868), Antonio M. Gianelli (1789-1846), Bernardette Soubirous (1844-1879) la veggente di Lourdes; canonizzazioni: Pietro Canisio dottore della Chiesa (1527-97), Teresa del Bambino Gesù o di Lisieux ocd dottore della Chiesa e patrona delle missioni (1873-97), Giovanni Eudes fondatore degli Eudisti (1601-80), Giovanni Maria Vianney il curato d’Ars (1786-1859), Maria M.Postel (1756-1846), Maddalena S. Barat fondatrice dame del Sacro Cuore ( 1779-1865).
Il Giubileo del 1925 pertanto è il primo Giubileo dell’era contemporanea non soltanto nella convenzionalità del tempo ma anche nell’espressioni di Florian Illies e di Massimo Bontempelli, del “secolo breve” secondo l’espressione di Eric Hobsbawm.

«Pio XII, 1950 - I Papi e gli Anni Santi. 2000»
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Il Giubileo del 1950 nella Bolla del Venerabile Pio XII detto “Pius Magnus” (dopo San Leone I e San Gregorio I) è il “Jubilaeum maximun” che lui stesso definisce come “il Giubileo del gran ritorno e del gran perdono” in quanto voleva un ritorno a Cristo dopo gli orrori da poco trascorsi (II guerra mondiale 1949-45) e implorava il perdono dei peccati degli uomini. La Bolla mise in cantiere il più grande avvenimento ecclesiale finora celebrato. Per la prima volta vennero accreditati oltre 200 giornalisti, fotografi, cineasti, cameramen tv da ogni parte del mondo e per la prima volta fece la comparsa la televisione. Accorsero a Roma per l’apertura della Porta Santa oltre 100 vescovi e milioni di persone poterono seguire l’evento via radio. Durante l’anno giubilare, il giorno di Ognissanti venne proclamato il dogma dell’Assunzione, presenti ben 650 presuli e oltre un milione di fedeli che coprivano piazza San Pietro. Secondo una stima furono oltre dieci milioni i fedeli in ascolto via radio nel mondo. Tutti i continenti sono rappresentati. Roma che ha 1.651.000 abitanti riceve 1-3 milioni di pellegrini (stima). Ci sono gli animatori e i benemeriti del Giubileo. Le condizioni per l’indulgenza: una visita per ciascuna basilica. Il Comitato Organizzatore cura delle pubblicazioni, erige villaggi e tessere per i pellegrini. Durante scavi archeologici è ritrovata la tomba di San Pietro. Pio XII pubblica l’enciclica “Humanis generis” e costella di canonizzazioni: Maria Goretti (1890-1902), Domenico Savio alunno di don Bosco (1842-57), il vescovo fondatore dei Claretani Antonio M. Claret (1807-70), Caterina Gerosa (1784-1847), Emilia de Rodat (1787-1852) fondatrice congregazione Suore della Sacra Famiglia, Bartolomea Capitanio fondatrice Congregazione Maria Bambina (1807-33), il vescovo Vincenzo Strambi ( 1745-1814), Paola Cerioli (1816-65), Maria De Mattias (1805-66), Maria Anna di Gesù (1614-45), Giovanna di Valois regina di Francia (1464-1505) fondatrice dell’Ordine dell’Annunziata. Notevoli le iniziative culturali: congressi e conferenze; mostre di arte sacra, attività cattoliche e missionarie.

«Paolo VI, 1975 - I Papi e gli Anni Santi. 2000»
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Il Giubileo del 1975 è il venticinquesimo della storia della Chiesa cattolica, così è stato denominato, secondo le indicazioni dello stesso pontefice (proclamato santo). La Bolla è “Apostolorum Limina” che stabilisce una visita ad una Basilica per l’indulgenza. Il Giubileo è curato da un Comitato, c’è il calendario con pubblicazioni, emissione di francobolli e medaglie celebrative. I pellegrini sono accolti da volontari ed è istituito l’ufficio stampa. Interessanti sono le mostre: storia del giubileo e raccolta di immagini mariane (il papa ha affidato alla Madonna la protezione del Giubileo). È il primo dopo il Concilio Vaticano II. Il Giubileo, ricorda Paolo VI, è sempre e solo di natura spirituale, per cui anche lui intende celebrarlo per il rinnovamento interiore dell’uomo. L’apertura della Porta Santa fu seguita in mondovisione e il 6 gennaio oltre 600 missionari ricevettero dalle mani del papa il crocifisso per la missione. Altro aspetto fondamentale fu quando Paolo VI depose la mitria ed in ginocchio baciò i piedi del metropolita Melitone. Durante l’evento giubilare scrisse l’esortazione apostolica “Gaudete in Domino”. In questo Giubileo, prosecuzione ideale del Concilio ecumenico, ci furono molti rappresentanti di religioni non cristiane ed anche il segretario generale dell’Onu, e tra i pellegrini il popolo zingaro.
Paolo VI completò l’evento con sei canonizzazioni (Elisabetta Anna Bayley Seton 1774-1821 fondatrice suore della carità di san Giuseppe, Emilia Maria de Rodat 1787-1852 fondatrice suore della Sacra Famiglia, Giovanni Macias op 1585-1645, Giustino de Jacobis vescovo 1800-1860, Oliver Plunket martire 1625-1681, Vincenza Lopez y Vicuna 1847-1890 fondatrice Figlie di Maria) e tredici beatificazioni (il medico Luigi Moscati 1880-1927, Eugenio de Mazenod 1782-1861, Maria Eugenia di Gesù Milleret, Cesar De Bus, Carlo Steeb, Arnold Janssen, Josef Freinademetz, Maria Teresa Ledochowska, Gaspare Bertoni, Vincenzo grossi, Ezequiel Moreno Y Diaz, Giovanna Francesca della Visitazione Michelotti, Maria del Divin Cuore Droste Zu Vischering).
Si ritiene che alla cerimonia di chiusura erano collegate almeno 350 milioni di persone e dieci milioni la stima dei pellegrini (Roma ha 2.806.00 abitanti).
Letture consigliate
AA.VV., La storia dei Giubilei. Vol. IV 1800-2000, Giunti Editore, Milano, 2001
AA.VV., Papi e Giubilei. Da Leone XIII a Francesco. In oltre un secolo di cooperazione, Ecra-Edizioni del Credito cooperativo, Roma, 2016
CAVALENA E., Giuda all’anno santo, Pan, Milano, 1974
FACCIOLI, Guida sacra del pellegrino, Roma, 1925
FANFANI L. op, De Iubilaeo, seu, Anno sancto vertente anno 1925, Marietti, Roma, 1925
GAROFOLI F., Pubblicazione storico artistico sui santi giubilei, Roma, 1925
GUITTON J., Paolo VI e l’anno santo. Verso la riconciliazione, Città Nuova, Roma, 1975
PAMBIANCO P. F., Il giubileo: significato, storia, benefici, Roma, 1925
PELLEGRINO M., L’anno santo: rinnovamento e riconciliazione, LDC, Torino, 1975
PRINZIVALLI V., Gli anni santi (1300 - 1925). Appunti storici con molte note inedite tratte dagli archivi in Roma, Garzoni Provenzani Editore, Roma, 1925
SCALZOTTO mons. T., I quattro giubilei del XX secolo. Da Leone XIII a Paolo VI, Città del Vaticano, 1997
SEGRETO AMADEI L., I giubilei, Staderini, Roma, 1975
VON PASTOR L., Ricordo storico dell’anno santo, Roma, 1925

