La Bolla Annus Domini placabilis, di Clemente VIII, segna il Giubileo del 1600: in una Roma di 110.000 abitanti affluirono ben 500.000 pellegrini.




«Clemente VIII, 1600 - I Papi e gli Anni Santi, 1999» Il papa istituisce due commissioni di cardinali perché preparino l’evento sia dal punto di vista materiale che spirituale. Sono previste per l’acquisto delle indulgenze: 30 visite alle basiliche e chiese di Roma (dove ci sono predicatori e confessori) per i romani e 15 per i pellegrini provenienti da fuori. Il papa stesso volle compiere le devozioni prescritte, visitando ben 60 chiese e partecipando alle pratiche devozionali. I cardinali in segno di penitenza non indossano la porpora per tutta la durata dell’anno giubilare. Le celebrazioni furono aperte dal suono contemporaneo di tutte le campane di Roma e, per la prima volta, dalle salve dei cannoni di Castel Sant’Angelo. Le confraternite compaiono con la loro divisa e sfilano in processione giorno e notte. Guidano i pellegrinaggi, curano l’ospitalità e le devozioni, tanto che si parla di 400 confraternite. La confraternita dei Pellegrini di San Filippo Neri ospita e cura circa 200.000 romei. Lo stesso papa visita la loro sede per servire i pellegrini. Questo scenario ispira il Caravaggio (1571-1610) nell’opera “La Madonna dei pellegrini” nella chiesa di Sant’Agostino. Termina l’esposizione della Veronica. Tra le opere del Giubileo c’è “De indulgentis et jubileo” del cardinale San Roberto Bellarmino sj (1542-1621).




«Urbano VIII, 1625 - I Papi e gli Anni Santi, 1999» Il Giubileo del 1625 fu indetto con la Bolla Omnes gentes plaudite manibus nel maggio 1624 da Urbano VIII. È il giubileo nel segno di Propaganda Fide fondata nel 1622. È un periodo nel quale l’Europa è in fiamme, il problema delle eresie, l’opposizione protestanti-cattolici, riforma-controriforma, la peste, la Guerra dei trent’anni, il nepotismo papale, il processo a Galilei; tuttavia, il pontefice porta Roma al centro di tutto. Urbano VIII fa approntare appartamenti in Vaticano per i vescovi stranieri, i nobili e i principi; ristruttura ospedali, ospizi, seminari, collegi; restaura chiese, vie, fontane, palazzi; si circonda di maestri ed artisti che esaltano la Roma barocca quale centro e capitale dell’architettura e della scultura. Tra le opere artistiche c’è anche una infiorata. Il papa concesse per la prima volta ad anziani, malati e disabili le stesse indulgenze e benefici spirituali degli altri pellegrini. Vietò di portare armi a tutti. In questo Giubileo fu beatificato Andrea Avellino (1521-1608), Giovanni della Croce (1542-91) e Felice da Cantalice ofm cap (1515-1587) fu canonizzata Elisabetta del Portogallo (1271-1336).




«Innocenzo X, 1650 - I Papi e gli Anni Santi, 1999» Il 26 novembre 1648 (il 24 ottobre 1648 la pace di Westfalia chiude la Guerra dei trent’anni ed inizia la formazione degli stati moderni e con essa la laicizzazione) la Bolla di Innocenzo X Zelus Domus Dei indìce il Giubileo del 1650. È il Giubileo in cui si stimano 700.000 presenze di pellegrini, tra cui la principessa Maria di Savoia (1594-1656) che dona al papa una copia della Sindone. L’apertura della Porta Santa è raffigurata da una incisione di Giovan Giacomo de Rossi mentre Giovanni Simone Ruggieri scrive il Diario dell’Anno Santo 1650. Le campane di Roma suonano a festa tre volte al giorno.




«Clemente X, 1650 - I Papi e gli Anni Santi, 1999» Il Giubileo del 1675 è indetto il 3 maggio 1674 dal pontefice Clemente X con Bolla Ad apostolicae vocis oraculum. Roma è al culmine del Barocco, per le celebrazioni delle funzioni religiose si impiegano macchinari raffiguranti la passione di Cristo. L’Urbe ospita, tra le braccia del colonnato di San Pietro, un milione e mezzo di pellegrini. Il papa ha affidato la cura dell’evento giubilare al cardinal nipote Paluzzo Paluzzi. Si raccolgono viveri, indumenti e denaro per alleviare i disagi dei romei. La regina Cristina di Svezia (1625-1689) fu la protagonista del giubileo; convertitasi al cristianesimo, nel 1654 abdica e l'anno successivo si trasferisce ufficialmente a Roma entrando sfarzosamente attreverso la Porta del Popolo; partecipò a cerimonie, a ricevimenti, a processioni e fu soprannominata regina pellegrina. In questo Giubileo ci sono beatificazioni: Pio V (1566-72), Ludovica Albertoni terziaria francescana (1474-1533) e la canonizzazione di Giovanni della Croce ocd (1542-1591). In quel 1675 si stabilisce a Roma Gaspar Van Wittel “Vanvitelli” (1653-1736) noto per le vedute di Roma.
Letture consigliate
AA.VV., La storia dei Giubilei. Volume terzo (1600-1775), Giunti Editore, Roma, 2000
D’ONOFRIO C., Roma val bene un'abiura. Storie romane tra Cristina di Svezia, piazza del Popolo e l'Accademia d'Arcadia, Palombi Editore, Roma, 1984
GLICORA F.- CATANZARO B., Anni santi. I giubilei dal 1300 al 2000, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1996
MONTINI mons. G., Il giubileo nelle Bolle pontificie di indizione, Quaderni di diritto ecclesiale n. 11 (pp. 116-158), 1998
PIGNATELLI G., L’anno santo, stamperia Reuer. Cam. Apostol., Roma, 1675
QUARTI P.M., Trattato del giubileo dell'anno santo e del modo di guadagnarlo, Roma,1650
RICCI O., De’ giubilei universali celebrati negli anni santi incominciando da Bonifazio VIII fino al presente, Roma, 1675
RUGGIERO C., Le memorie de l'anno santo 1675 celebrato da papa Clemente x e consecrate alla santità di N.S. papa Innocenzo XII, Marc'Antonio & Orazio Campana, Roma, 1691
RUGGIERI G.S., Diario dell’anno del santissimo giubileo 1650, Roma, 1651
TELLINI B. e MANODORI A. (a cura di), Dell'aprire et serrare la porta santa: storie e immagini della Roma degli anni santi, ed. Centro Tibaldi, Milano, 1997