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IL GIUBILEO DEL SECOLO XVI

2025-06-01 16:55

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Itinerari del Giubileo 2025, giubileo, pellegrini, anno santo, concistoro, trento, sette chiese,

IL GIUBILEO DEL SECOLO XVI

Con Bolla “Inter curas multiplices” del 28 marzo 1499 Alessandro VI indice il Giubileo del 1500. Sono passati otto anni dalla scoperta dell’America, si lascia il Medioevo e si entra nell’età moderna. In ogni basilica si apre la Porta Santa. 


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«Alessandro VI, 1500 - I Papi e gli Anni Santi, 1998»




Cronista è lo storico Francesco Guicciardini (1483-1540) [ Storia d'Italia di Francesco Guicciardini, libro 5, cap. 2 ]



Il Giubileo fu celebrato in Roma con concorso grande, massimamente delle nazioni ultramontane.

La Pietà di Michelangelo (1475-1564) è esposta in San Pietro. Ci sono pubblicazioni di libri, studi di teologi e canonisti su indulgenze e giubileo.


Il successivo Giubileo del 1525 è indetto da Clemente VII con la Bolla "Inter sollicitudines et coram nobis" del 17 dicembre 1524. É caratterizzato dal riconoscimento della nuova famiglia francescana dei Cappuccini. Ci sono rappresentazioni sacre e moneta celebrativa. È pellegrina santa Angela Merici (1470-1540) fondatrice delle Orsoline.


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«Clemente VII, 1525 - I Papi e gli Anni Santi, 1998»




È il tempo del Concilio di Trento (1545-63) mentre arriva il Giubileo del 1550 indetto con la Bolla “Si pastor ovium” in cui si succedono due pontefici: Paolo III e Giulio III. Protagoniste del Giubileo sono le confraternite con i loro abiti che portano in processione stendardi per indicare l’appartenenza e la provenienza. Le confraternite accolgono ed assistono i pellegrini, curano opere teatrali della vita di Gesù o dei santi o della Bibbia. Tre grandi figure spiccano: Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) fondatore della Compagnia di Gesù, San Filippo Neri (1515-1595) fondatore dell’Oratorio e San Felice da Cantalice ofm cap (1515-1587) il primo santo dei Cappuccini.


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«Giulio III, 1550 - I Papi e gli Anni Santi, 1999»




San Filippo Neri due anni dopo il Giubileo, nel 1552 inizia la pratica delle Sette Chiese portando con sé venti persone. Egli riprese una tradizione del VII secolo (itinerari processionali di Gregorio Magno) quale simbolismo di tutto l’Orbe cristiano: quattro basiliche rappresentavano le sedi patriarcali del mondo antico: San Pietro-Costantinopoli, San Paolo- Alessandria, San Lorenzo-Gerusalemme, Santa Maria Maggiore-Antiochia, San Giovanni sede del sommo Pastore. Si aggiunsero poi: San Sebastiano e Santa Croce (a volte integrate dal Quo Vadis, SS. Nereo e Achilleo, Sant’Onofrio, Scala Santa). Sisto V nella Bolla “Egregia populi romani” lo collega alle sette chiese dell’Apocalisse. Quello delle Sette Chiese fu un pellegrinaggio sempre aperto, sociale, formativo e gioioso. Il numero sette intendeva educare alla dottrina: i sette salmi, i sette sacramenti (battesimo, cresima, eucarestia, penitenza, unzione, ordine, matrimonio), i sette doni dello Spirito Santo (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio), le sette opere di misericordia materiale e spirituale, i sette peccati capitali ( superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia), le sette virtù (fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, temperanza, fortezza), le sette stazioni della Passione con le sette parole di Gesù in croce.




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«Gregorio XIII, 1550 - I Papi e gli Anni Santi, 1999»




Il Giubileo del 1575, Bolla “Dominus ac redemptor noster” di Gregorio XIII, si può definire il Giubileo nel segno della riforma del Concilio di Trento. Il pontefice Gregorio XIII oltre alla visita delle basiliche, pratica egli stesso l’itinerario delle Sette Chiese. Apre via Gregoriana (oggi Merulana) per unire San Giovanni con Santa Maria Maggiore. Fonda la Univesitas Sutorum (sarti).  I predicatori educano alla Dottrina Cristiana secondo i dettami del Concilio di Trento, i vescovi scrivono Lettere Pastorali, si pubblicano trattati, mappe giubilari e vite di santi. Pierluigi da Palestrina (1526-1594) scrive la composizione musicale “Jubilate”.


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«Jubilate Deo - Giovanni Pierluigi da Palestrina»




Roma ha nel XVI secolo ha 80.000 abitanti ed è invasa da 400.000 pellegrini (nel 1550 si è imposto il blocco dei fitti).


 



Letture consigliate


AA.VV., La storia dei giubilei 1450-1575 (volume II), libreriadelsanto.it


Istituto di Studi Sabini, Le sette chiese, Scandriglia (RI), 2024


Istituto Nazionale Archeologia e Storia dell’Arte, Immagini del giubileo sec. XV-XVIII, Palombi, 1975


JEDIN H., Il concilio di Trento, Morcelliana, 2009


GLICORA F.- CATANZARO B., Anni santi. I giubilei dal 1300 al 2000, Lev, 1996


LOARTE G., Trattato delle sante peregrinazioni, Roma, 1575  


PIENTINI A., Le pie narrazioni delle opere più memorabili fatte in Roma l’anno del giubileo 1575, Roma, 1575


RIERA R sj, Historia utilissima et dilettevolissima delle cose memorabili passate nell’alma città di Roma l’anno del gran giubileo, Roma, 1575





In copertina gli strumenti d’uso quotidiano del muratore, come i martelli o le cazzuole, divenuti simbolo dell’apertura e della chiusura delle porte sante creati da celebri maestri orafi e argentieri su disegni di grandi artisti. 


Approfondisci qui: Giubilei. Documenti rari dalle Collezioni Vaticane